Un giorno mentre “ wish you were here “ dei Pink Floyd riecheggiava dal mangianastri di mio papà, sono stato sbadatamente concepito; non potevo che nascere in un pazzo 12 marzo sotto il segno dei Pesci. La musica mi ha sempre travolto e per tanto tempo ho lanciato la mia voce senza freni inibitori tra piccoli e grandi palchi della scena rock underground. Ma qualcosa mi mancava e dopo anni di headbanging, ho incontrato il teatro. Mi sono catapultato in questo mondo infinito, di croce e delizia, tra l'odore del legno e il sudore stagnato, l'ovattato silenzio e gli applausi scroscianti, dove mille volte vivi e mille volte muori, lì dove non sai più chi sei ma ti risvegli sempre piú consapevole del tuo essere. In questo lungo viaggio, che mi ha portato in giro per il mondo, non ho mai abbandonato il diario di bordo e proprio tra questi appunti riaffiorano parole e note che raccontano vita. E' giunto il momento di aprire il bagaglio e mostrarvi ciò che ho raccolto con la mia musica.