S’ amor non è, che dunque è quel ch’ io sento?
Ma s’egli è amor, per Dio, che cosa e quale?
Se buona, ond è effetto aspro mortale?
Se ria, ond’ è si dolce ogni tormento?
S’a mia voglia arado, ond’ è ‘I pianto e ‘I lamento?
S’a mal mio grado, il lamentar che vale?
O viva morte, o dilettoso male,
Come puoi tanto in me s’io nol consento?
E s’io ‘I consento, a gran torto mi doglio.
Fra sì contrari venti, in frale barca
Mi trivo in alto mar, senza governo,
Sí lieve di saber, d’error sí carca,
Ch’ i i’ medesmo non so quel ch’ io mi voglio,
E tremo a mèzza state, ardemdo il verno.
Petrarca
“Il Canzonieri”