E TU SLEGALO SUBITO - Campagna nazionale per l'abolizione della contenzione
13 videos • 362 views • by Antonio Fortarezza Roma, 21 gennaio 2016, Sala del senato Santa Maria in Aquiro. Gli interventi in conferenza Stampa. ... promossa dal Forum Salute Mentale, unitamente alle associazioni: A Buon Diritto • Antigone • Associazione Solidarietà e Accoglienza Barcellona Pozzo di Gotto • Casa della Carità • Collana 180 • CGIL • Cittadinanzattiva Tribunale Diritti del Malato • Conferenza Permanente per la Salute nel Mondo F. Basaglia • Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni • Comitato Verità e Giustizia per Giuseppe Casu • Club Spdc no-restraint • Cnca • Festival dei Matti • Fish Federazione Italiana Superamento Handicap • Fondazione Franco e Franca Basaglia• Fondazione Zancan • Funzione Pubblica Cgil • Garante diritti detenuti Regione Toscana • Gruppo Abele • Gruppo Solidarietà • Libera • Psichiatria Democratica • Società della Ragione • Unasam • 180 Amici L’Aquila. L’uso delle fasce, dei letti di contenzione, sopravvissuto alla chiusura dei manicomi, è la prova più chiara e scandalosa di quanto sia ancora viva l’immagine del matto pericoloso, inguaribile, incomprensibile e quanto sia giustificata, voluta o tollerata, la domanda di controllo, di custodia, di segregazione. In molti dei luoghi della cura si lega, ma si fa di tutto per non parlarne. Salvo quando capita l’incidente. Francesco Mastrogiovanni, maestro di cinquantotto anni, muore nel servizio psichiatrico di Vallo della Lucania (SA) i primi di agosto del 2009, dopo 4 giorni di contenzione; tre anni prima, nel 2006, moriva nel Servizio psichiatrico dell’ospedale “Santissima Trinità” di Cagliari, Giuseppe Casu, dopo che era rimasto legato al letto per una settimana. Due morti che sembrano eccezioni. Sono solo due morti, non silenziate, di cui siamo riusciti a sapere. Nel nostro Paese, in gran parte dei servizi psichiatrici ospedalieri di diagnosi e cura, la contenzione è pratica diffusa, come ha denunciato il Comitato Nazionale per la Bioetica lo scorso 23 aprile 2015, ribadendo che “l’uso della forza e la contenzione meccanica rappresentano in sé una violazione dei diritti fondamentali della persona”. Ma la pratica della contenzione è ben conosciuta anche negli istituti che si occupano di vecchi e nei luoghi che accolgono bambini e adolescenti. L’illiceità del trattamento è ammessa da tutti e dovunque, anche quando le scarse risorse delle organizzazioni e l’esiguo numero di personale fanno apparire inevitabile il ricorso alle fasce. Eppure ci sono luoghi in Italia dove è stata abbandonata e le porte sono aperte. Luoghi dove sono evidenti pratiche e organizzazioni dei servizi rispettose della persona, della dignità e dei diritti di tutti, utenti e operatori. Luoghi dove gli operatori e le organizzazioni sanitarie si pongono con rigore il problema, accettano di interrogarsi e sentono come fallimento del lavoro terapeutico il ricorso alle fasce. E ancora servizi, dove singoli operatori compiono scelte coraggiose e riescono, pure se osteggiati, a opporsi. E vertenze, aperte per contrastare i tagli ai servizi e rivendicare finanziamenti e organici adeguati. È possibile allora immaginare luoghi della cura dove la Costituzione repubblicana vincoli l’agire quotidiano e l’esercizio difficile e paziente della democrazia renda impensabili fasce, reti e porte blindate? L’idea di lanciare una campagna nazionale per contrastare e abolire le pratiche di contenzione è nata in occasione dell’incontro nazionale del Forum Salute Mentale tenutosi a Pistoia lo scorso 4-5-6 giugno. Quando veniva chiesto a Franco Basaglia cosa fare di fronte a una persona legata, lui rispondeva «e tu slegalo subito!», perché solo con l’atto di liberazione può essere avviato il processo di cura. Da qui lo slogan della campagna. È urgente un cambiamento radicale, che coinvolga l’intera comunità e scuota le coscienze di ciascuno. Sarà un cammino certamente lungo e difficile, ma è necessario e improrogabile. Sono già in programma per i prossimi mesi eventi pubblici di testimonianza, denuncia e discussione sul tema, cui parteciperanno intellettuali, politici, artisti, associazioni. Ne verrà data puntuale informazione sul sito web della campagna “…e tu slegalo subito” e nelle pagine facebook e twitter associate, nonché su siti e social network delle numerose associazioni sostenitrici dell’iniziativa. PER SOTTOSCRIVERE L'APPELLO: PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/etuslegalosu... ACCOUNT TWITTER: https://twitter.com/tuslegalosubito SITO WEB: https://www.tuslegalosubito.it per ogni altra informazione, email: etuslegalosubito@gmail.com