L'antigiudaismo nella cultura europea

4 videos • 77 views • by Accademia delle Scienze di Torino Il convegno prende le mosse dalla distinzione semantica tra antisemitismo e antigiudaismo. Sebbene ormai usato nel senso generale di avversione al popolo ebraico, il termine antisemitismo nella sua accezione più stretta si riferisce all'elemento etnico. In questa forma è stato alla base delle persecuzioni contro gli ebrei attuatesi negli ultimi due secoli, ma soprattutto nel Novecento con la politica di annientamento della "razza" ebraica promossa dal nazifascismo, che portò alla tragedia dell'Olocausto. L'antigiudaismo esprime invece l'avversione religiosa e culturale all'ebraismo. Già presente nella cultura classica, l'antigiudaismo religioso trovò espressione soprattutto nella storia della Chiesa cattolica fino al Novecento, poggiando sulle nozioni di "deicidio" (gli Ebrei sono responsabili dell'uccisione di Gesù) e di "teologia della sostituzione" (il Cristianesimo ha superato e sostituito con un nuovo Patto quello stipulato tra Dio e il popolo eletto). L'antigiudaismo culturale si fonda invece sull'opposizione tra cultura ebraica, considerata espressione di egoismo particolaristico, e universalità della ragione laica. Esso nasce nell'Illuminismo, ma lascia un'eredità che giunge anch'essa al Novecento. Più insidioso dell'antisemitismo, dal quale è spesso disgiunto, l'antigiudaismo ha penetrato anche menti illuminate, come quelle di Voltaire e di Kant. Il Convegno intende ricostruirne la storia, dalle origini al Novecento, per mostrare come l'atteggiamento antiebraico possa assumere molti volti, alcuni dei quali compatibili con posizioni culturali apparentemente innocue perché indipendenti dalla persecuzione razziale.