«È necessario che l'occhio si faccia eguale e simile all'oggetto per accostarsi e contemplarlo.
L'occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse già simile al sole, né un'anima vedrebbe il bello se non fosse bella. Ognuno dunque diventi deiforme e bello, se vuole contemplare Dio e la Bellezza.»
Plotino
«Ogni opera d'arte è unità spirituale che non si perde nel tempo e la riproduzione piena del passato è un ideale che si attua all'infinito (...). La cognizione di tutta la storia di un dato momento è fondamentale perché conoscendo lo spirito che è stato convertito nella creazione estetica singola e nella storia ricostruiamo l'attualità eterna dello spirito e dunque noi stessi; se qualcosa rimane oscuro, vuol dire che mancano all'attualità elementi per rivivere completamente l'intuizione lirica (...). Tutto il passato ci costituisce e l'oggi risulta dalle connessioni che ci hanno preceduto....un qualsiasi fatto estetico storico può parlare un linguaggio eterno sovratemporale, laddove lo spirito ne penetri l'essenza poetica».
***
Il mostro da abbattere:
«L'inferno dei viventi non é qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il PRIMO riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il SECONDO é rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, inferno non é, e farlo durare, e dargli spazio». (Italo Calvino)
ODE ALLA VITA
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di sfuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia
chi non legge
chi non ascolta musica
chi non trova grazia in sè stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio
chi non si lascia aiutare
chi passa i gior
«È necessario che l'occhio si faccia eguale e simile all'oggetto per accostarsi e contemplarlo.
L'occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse già simile al sole, né un'anima vedrebbe il bello se non fosse bella. Ognuno dunque diventi deiforme e bello, se vuole contemplare Dio e la Bellezza.»
Plotino
«Ogni opera d'arte è unità spirituale che non si perde nel tempo e la riproduzione piena del passato è un ideale che si attua all'infinito (...). La cognizione di tutta la storia di un dato momento è fondamentale perché conoscendo lo spirito che è stato convertito nella creazione estetica singola e nella storia ricostruiamo l'attualità eterna dello spirito e dunque noi stessi; se qualcosa rimane oscuro, vuol dire che mancano all'attualità elementi per rivivere completamente l'intuizione lirica (...). Tutto il passato ci costituisce e l'oggi risulta dalle connessioni che ci hanno preceduto....un qualsiasi fatto estetico storico può parlare un linguaggio eterno sovratemporale, laddove lo spirito ne penetri l'essenza poetica».
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Il mostro da abbattere:
«L'inferno dei viventi non é qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il PRIMO riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il SECONDO é rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, inferno non é, e farlo durare, e dargli spazio». (Italo Calvino)
ODE ALLA VITA
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di sfuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia
chi non legge
chi non ascolta musica
chi non trova grazia in sè stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio
chi non si lascia aiutare
chi passa i gior